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PARVOVIROSI

La malattia si trasmette contatto oro-fecale, ovvero con il contatto delle feci con il cavo orale: è quindi chiaro che in una cucciolata, quando la madre ripulisce le feci dei cuccioli ed i cuccioli stessi, un individuo contagiato causerà contagio a tutta la cucciolata e, ovviamente, alla madre stessa.

Per questo è fondamentale, nel primo periodo di vita dei cuccioli, disinfettarsi le mani o indossare guanti monouso prima di toccare i cuccioli in modo da non infettarli casualmente per aver toccato un cane esterno infetto.

Teniamo infatti presente che un cane espelle nelle feci il parvovirus anche 10 giorni prima della comparsa dei sintomi: quando compaiono i sintomi in un cane, questo potrebbe avere già infettato numerosi suoi conspecifici.

La prevenzione è quindi data da una totale attenzione nei confronti dei cuccioli che sono i più soggetti ad essere colpiti, assieme agli individui immunodepressi, vuoi per una malattia, vuoi per una gravidanza.

Se tocchiamo cani sconosciuti, disinfettiamoci le mani, e usiamo guanti per toccare cuccioli, femmine in allattamento e cani in convalescenza.

Il parvovirus è infatti resistentissimo anche ai normali detergenti e, una volta “portato in casa”, siccome può resistere diversi mesi a temperatura ambiente, diventa difficilissimo da eliminare.

I soggetti ovviamente più a rischio sono quelli di età compresa fra le poche settimane, quando gli anticorpi presenti nel latte materno tendono a diminuire nel corpo del cucciolo, ed i 6 mesi, quando sarà compiuto il primo ciclo di vaccinazioni, ma non è escluso che anche un cane adulto, se non vaccinato, possa ammalarsi e un cane adulto, non vaccinato, sarà proprio quello che porterà con maggiore probabilità il virus poiché l’espulsione assieme alla materia fecale avviene già diversi giorni prima della comparsa dei sintomi.

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